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Biblioteca delle Donne – Soverato

 

Presentazione

                                                                                       A cura di Maria Grazia Riveruzzi

                                                             

SILVANA MAJA : scrittrice e regista di “ Ossidiana “

 

 

Saluti di benvenuto all’ospite nella nostra cittadina di Soverato e nella nostra BDS .

  A novembre , in occasione del 30° Festival del Cinema di Donne “ Ramo d’oro” promosso dal laboratorio “ Immagine donna “ di Firenze e durante il forum tra registe e giornaliste , ho avuto il piacere di incontrare Silvana Maja e di apprezzarne il film , “ Ossidiana” opera prima come regista e sceneggiatrice  .Decisi  così di inserirlo nella programmazione della rassegna Donne di Cinema promossa dal Comitato prov. alle P.O. di CZ . Solo successivamente , in seguito a delle ricerche sulla sua biografia e produzione artistica , ho potuto apprezzarne anche le doti di scrittrice , leggendo il libro da cui ha tratto il film omonimo .

S.M. nasce a Napoli , dove compie i suoi primi passi di artista come giornalista e  fotoreporter , documentando , benché giovanissima , dure verità come le  manifestazioni di lotta e le difficili condizioni delle lavoratrici dell’Italia meridionale , dell’India e del Sud-Est asiatico .

Nel 1996 pubblica i racconti” I giardini di Bacone “ , due storie gotiche vincitrici del premio letterario “ Studio 12”.

Nel 1997 si trasferisce a Roma dove tuttora vive e senza mai tralasciare il lavoro di giornalista intraprende una ricerca introspettiva, di carattere psicologico e sociale ,( come si evince anche dal libro omonimo) sul disagio individuale e di coppia . L’attrazione per il mondo dell’arte la porta a fondare  “Studioaperti& Artisti Associati “, trait d’union tra fotografi , poeti e pittori . Un laboratorio culturale teso a valorizzare le arti visive e a sottrarle all’elitarismo in cui sono recluse dal mercato .

Il contatto continuo con il mondo artistico ha influito positivamente sulla sua produzione che possiamo definire eclettica : circoscrivere S.M. al ruolo di scrittrice significa porre dei limiti in quanto lei si presenta in triplice veste di scrittrice , di regista e di sceneggiatrice  del libro-film   “Ossidiana”, in cui ha manifestato  la sua vocazione e il suo talento nell’uso della parola e dell’immagine.

Il libro che ha preceduto la realizzazione del film “ Ossidiana “ vinse nel 1999 il primo premio Nuove Scrittrici .

Nel 2003 l’autrice vinse con la sceneggiatura tratta dal libro il concorso per opere prime bandito dal Ministero dei Beni culturali , ottenendo il finanziamento per il film .

Il libro come il film “ Ossidiana “ si ispira alla storia vera di  Maria Palleggiano , pittrice partenopea, inquieta e ribelle, che partecipò alle più vitali avanguardie artistiche della Napoli degli anni ’60.  Il lavoro della Maja ha avuto una gestazione travagliata a causa del taglio finanziario dell’anno successivo e soltanto nel 2006 la pellicola  è stato portata a termine a basso budget e  prodotta dalla società napoletana Artimagiche con l’apporto di numerose donne che nella troupe svolgevano ruoli- chiave . Presentato al Festival di Roma nel 2006 ha ricevuto molti premi a livello nazionale e internazionale .  Tuttavia i lavori delle artiste come la Maja o come la sua protagonista Maria Palliggiano trovarono e .trovano tuttora difficoltà ad affermarsi , nonostante siano opere di grande spessore e di grande qualità .

Entrare  nella storia di M. Palliggiano ha significato per S:M. creare con il suo personaggio un legame forte ed empatico ; ha significato fruire dello sguardo d’artista , delle sue tele a tinte fosche e cruente per scavare nei meandri del suo cuore e dei suoi pensieri  , far emergere la misoginia e il conformismo del mondo artistico  , dove ancora oggi come ieri le donne trovano difficoltà  ad affermarsi.

“ Mi addolorò moltissimo non averla conosciuta e me ne occupai ad ampio raggio, intervistando gli amici degli anni ’50 e ’60 , tempo in Maria operò in assoluta solitudine  e indifferenza di tutti”

Il libro fu da S. M. scritto in preda al rimorso e  alla rabbia , dato il legame intimistico che l’autrice aveva ormai allacciato con la pittrice scomparsa suicida a soli 36 anni .

A Roma cominciò a scrivere la sceneggiatura del film ; il distacco da Napoli e dalla visceralità della sua gente le consente un narrazione più pastellata , più oggettiva , meno coinvolgente , ma più corale e a sfondo sociale .

La figura femminile di Maria P,  che in senso metaforico viene paragonata.alla pietra lavica “ossidiana” e tratteggiata,  nel romanzo, a tinte fosche , si addolcisce e si aggrazia con la splendida interpretazione di Teresa Saponangelo . “ Non volevo nel film rappresentare una ragazza scomoda , chiusa in un universo schizofrenico . Non volevo innescare quel compatimento – dice la regista- con cui si liquida il “ diverso “. Volevo rappresentare la storia di una giovane che si pone domande esistenziali intorno all’ essere donna e artista nel mondo del lavoro “.

“ Cosa bisogna fare per vivere meglio ? Ciò che si “ama” fare o ciò si “ deve” fare.

Da questa domanda trae spunto la storia della giovane donna  che s’interroga sul tema del”lavoro” e del lavoro d’artista . Nel film il difficile tentativo di affermare la propria soggettività di donna e di artista si coniuga perfettamente con gli ostacoli che ieri come oggi le si oppongono  nel mondo del lavoro.

Ancora una volta devo sottolineare quanto sia importante , oggi, trovarci insieme per offrire ulteriore visibilità  e riconoscimento al  valore artistico di due donne che, pur vissute in epoche diverse , hanno affrontato difficoltà ataviche  per scardinare la misoginia del mondo artistico .

 

Ha pubblicato :

 

nel 2000 il racconto “ Una barca arenata” ,vincitore del premio “ Lune di Primavera “ ;

2001 : il libro “ Notizie sul tempo “

2004 : il racconto “La prima crisi etilica di Edgar Poe “;

2005 : ha curato con Nadia Tarantini la raccolta di racconti “ Allupa ,allupa,”, un percorso poetico sulle origini e la contemporaneità romana .

Sempre nel 2005 ha diretto , prima di Ossidiana , il mediometraggio “ Finalmente sposi”, una indagine sulle scelte tardive matrimoniali anche in relazione alla convivenza e ai Pacs ; nello stesso anno ha partecipato con il cortometraggio Mini-Ossidiana alla Mostra del cinema di Venezia nell’ambito delle Giornate degli Autori.

 

  Soverato 5 maggio 2009


 
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